Tra margherite e rose fiorite.

Andai in giardino qual giorno al college.
Era bello starsene da soli per un po' all'aria aperta.
Presi con me una borsa piena di riviste, mi sedetti e incominciai a guardare quella moltitudine di immagini, non mi era mai interessato leggere, bastava l'occhio per capire se uno stle era in o era out. dress-

Craig camminava per i giardini del college, non riusciva a capire dove erano andati a finire i suoi amici, Max e Robert. Poi, finalmente, si decise di sedersi sull'erba. Anche se da solo. Si sentiva un po' stupido. A pochi metri da lui c'era una ragazza che svogliava velocemente le pagine di una rivista. "Non credo di averla mai vista" Si disse. "Però è veramente carina!!"

Continuai a sfogliare le pagine della rivista, erano abiti magnifici e alla moda, non ce n'era uno fuori posto. Accavallai le gambe e presi dalla porsa il mio specchietto con anche il lucida labbra e incominciai a sistemarmi il trucco.

La sconosciuta era molto carina, anche se si era appena messa a sistemarsi il trucco. Inutile, era già molto carina di suo! Craig si mangiò le mani e si prese mentalmente a schiaffi: era troppo timido per andarci a parlare. Per la prima volta avrebbe voluto avere Max o Robert al suo fianco, cosi da riuscire ad andare a parlarci, o per attaccare bottone. Ma no, era li, fermo, impietrito. "Tanto è inutile provarci, non ci starebbe mai. Una come lei non parlerebbe mai con uno come me." Si disse. Si sdraiò e mise una braccio dietro la testa, e cominciò a fissare il cielo, e le nuvole.
<I live to fast, and I know I will lose her,
But there is an option, to die is to live in her head...>
Cominciò a cantare la canzone che aveva scritto qualche giorno prima...

Finì di sistemarmi il trucco una volta per tutte.
Misi nella borsa tutto il necessario e guardai il giardino.
Non c'era nessuno, solo un ragazzo sdraiato a terra, forse dormiva.
Ripresi la mia rivista e continuai a sfogliarla, volevo quei vestiti al più presto, dovevo convincere mia madre ad andare a Parigi per comprare i vestiti più firmati che c'erano. Dopo un buon quarto d'ora presi il cellulare e guardai se qualcuno mi aveva chiamato, nessuno. Da quando ero al college nessuno mi cercava più!

Craig si era appisolato, non sapeva per quanto tempo. Ma si rimise a sedere di corsa, e cercò con lo sguardo la ragazza: stava ancora li, ma guardava il cellulare. Non sapeva che fare: andarle a parlare oppure no? Prese l'ipod e mise le sue canzoni. <I live to fast, and i know i will lose her, but there's an option, to die is to live in her head.> Continuava a cantare la sua canzone. Da li a qualche giorno ci sarebbe stato un loro concerto. Il primo, da quando stava in questo college. Mentre cantava riguardò la ragazza: era veramente bella. Forse aveva la puzza sotto il naso e non sarebbe mai andata a parlare con lui.

Sospirai, non ne potevo più di quella noia che mi stava assalendo!
Misi tutto nella borsa e mi alzo guardando il cielo. Andai verso il college inciampando e cadendo a terra, cacchio >.< le scarpe di chanel si erano sporcate. Mi giro e guardo la causa della mia caduta: quel ragazzo di prima. Scusami! Dissi secca pronta a rialzarmi

Craig continuava a cantare con l'ipod nelle orecchie. Aveva chiuso gli occhi. Poi sentì un dolore lancinante sulle gambe che gli fece aprire gli occhi di colpo , e si sedette istantaneamente. La ragazza di prima era inciampata su di lui. Non riuscì a sentire quello che la ragazza disse, si tolse le cuffiette: <Stai bene? ti sei fatta male?> Chiese gentile come sempre.

Ti sembra che io stia bene?
Dissi facendogli notare le calze rotte e le scarpe sporche
Mi alzai riprendendo la borsa e il cellulare caduto.
Tu piuttosto, stai bene?

Craig non capì cosa intendesse quella ragazza. <Si, sto bene.> Disse alzandosi, riponendo l'mp3 nelle tasche. <Mi dispiace per le tue calze. Posso fare qualcosa?> Disse veramente dispiaciuto. Non riusciva a capire cosa intendesse quella ragazza: era cattiva, buona, non riusciva proprio a capirla. Gli serviva Max in quel momento.

Scossi la testa
No, nulla, ne comprerò altre..
Mi ricomposi e lo guardai Piacere Blair!

Guardai meglio le calze. Certo, erano veramente rovinate. <No, ti prego. Falle comprare a me. Magari ci andiamo insieme...è colpa mia...voglio rimediare!> Aggiunsi, sorridendole. <Piacere mio! Craig.> Dissi allargando il sorriso ancora di più, poi le porsi mano.

Strinsi la mano del ragazzo e sorrisi
Ok, ci andremo insieme!

Era difficile come ragazza questa Blair. Sembrava che non voleva essere disturbata.
<Scusami se ti ho disturbata...comunque questo è il mio pin del blackbarry...aggiungimi, cosi parliamo li!> disse scrivendo velocemente il pin su un fogliettino di carta.